Sono sotto gli occhi di tutti i
risultati delle elezioni europee, determinanti non solo per il parlamento di
Strasburgo, ma anche - forse soprattutto - come test elettorale in ogni paese
dell'Unione in cui si è votato. I risultati mostrano un nuovo parlamento, dove
i cosiddetti "euroscettici" si attestano intorno al 20 per cento,
forse meno del previsto, ma comunque una quota significativa. E preoccupante,
visto che quasi tutti questi partiti e movimenti camminano a destra ed estrema destra, e considerata - se non bastasse - la
presenza tra i nuovi europarlamentari di un gruppetto di neo nazisti dichiarati
provenienti da Grecia (Alba dorata) e Germania. Al di là delle ripercussioni sulle
politiche comunitarie in materia di economia, c'è seriamente da temere un
regresso generalizzato sul fronte delle libertà e dei diritti civili dei
cittadini europei? Lo vedremo nei prossimi mesi, ma il quadro è imbarazzante.
A noi in questo frangente
interessa l'Italia: Matteo Renzi è indiscutibilmente il trionfatore di
domenica. Beppe Grillo decisamente il perdente. L'ex comico ha fatto capire
ieri, con un post sul suo blog, che a farsi da parte, come pure
egli stesso si era impegnato a fare in caso di sconfitta, non ci pensa nemmeno.
Con la coerenza tipica di quelli della kasta che dice di
combattere da sempre.
Perché ci interessano i destini
del Movimento 5 stelle? Cronache Laiche si occupa
prevalentemente di laicità delle istituzioni e diritti civili, come sa bene chi
ci legge regolarmente. Altrettanto bene sappiamo che la laicità non è
nell'agenda di alcun partito "tradizionale", al di là di estemporanee
prese di posizione di singoli esponenti politici o correnti partitiche o
proposte di legge che anche i sassi sanno bene essere irrealizzabili, in un
paese dove basta il sollevarsi di qualunque mignolo vaticano a vanificare
tutto.
Sul M5s in relazione ai temi
laici siamo stati chiari da tempi non sospetti; tuttavia il Movimento ha presentato in
questo primo anno di legislatura una serie di proposte di legge e prese di
posizione - dal matrimonio omosessuale all'abolizione del Concordato - da far
luccicare gli occhi, cose che nessuno ha mai osato dire o solo pensare in quasi
70 anni di Repubblica. Ma ha tradito sul nascere ogni possibilità di realizzare
questi impegni condannandosi all'isolamento politico e all'ininfluenza, e
questa sconfitta - dai suoi seguaci non ancora analizzata e compresa -
compromette ancora di più ogni possibilità. Un bell'autogol.
Ma non basta: osservando la
gestione della "linea politica" e del dissenso interno, in questo
anno, emerge chiaramente che il Movimento 5 stelle sarà pure "post
ideologico", come ha affermato pubblicamente Roberto Fico, uno dei suoi
esponenti di spicco, ma è sicuramente dogmatico: il dogma del "sono tutti
uguali" e quindi non si parla con nessuno, il dogma del "tutti a
casa" a prescindere, il dogma della auto proclamata purezza contro la corruzione,
l'analisi superficiale e oltremodo netta del quadro sociopolitico come una
lotta del bianco contro il nero, senza alcuna sfumatura. Ebbene, questa linea è
la negazione assoluta del sistema di pensiero ed espressione laico, di più,
della libertà di pensiero tout court. L'antitesi della laicità, che
presuppone un'apertura mentale distante anni luce da questa analisi grezza e
sbrigativa del mondo.
Per questo, malgrado ci sia
affatto da rallegrarsi della sconfitta del movimento di Grillo e Casaleggio,
adesso sappiamo chi aggiungere alla lista dei traditori della laicità, delle
libertà individuali e diritti civili in questo paese; anche se questi ultimi
arrivati vanno aggiunti per ragioni del tutto inedite.
Pubblicato ieri qui.
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