mercoledì 28 maggio 2014

Europee, ecco chi tradisce la laicità


Sono sotto gli occhi di tutti i risultati delle elezioni europee, determinanti non solo per il parlamento di Strasburgo, ma anche - forse soprattutto - come test elettorale in ogni paese dell'Unione in cui si è votato. I risultati mostrano un nuovo parlamento, dove i cosiddetti "euroscettici" si attestano intorno al 20 per cento, forse meno del previsto, ma comunque una quota significativa. E preoccupante, visto che quasi tutti questi partiti e movimenti camminano a destra ed estrema destra, e considerata - se non bastasse - la presenza tra i nuovi europarlamentari di un gruppetto di neo nazisti dichiarati provenienti da Grecia (Alba dorata) e Germania. Al di là delle ripercussioni sulle politiche comunitarie in materia di economia, c'è seriamente da temere un regresso generalizzato sul fronte delle libertà e dei diritti civili dei cittadini europei? Lo vedremo nei prossimi mesi, ma il quadro è imbarazzante.

A noi in questo frangente interessa l'Italia: Matteo Renzi è indiscutibilmente il trionfatore di domenica. Beppe Grillo decisamente il perdente. L'ex comico ha fatto capire ieri, con un post sul suo blog, che a farsi da parte, come pure egli stesso si era impegnato a fare in caso di sconfitta, non ci pensa nemmeno. Con la coerenza tipica di quelli della kasta che dice di combattere da sempre.

Perché ci interessano i destini del Movimento 5 stelle? Cronache Laiche si occupa prevalentemente di laicità delle istituzioni e diritti civili, come sa bene chi ci legge regolarmente. Altrettanto bene sappiamo che la laicità non è nell'agenda di alcun partito "tradizionale", al di là di estemporanee prese di posizione di singoli esponenti politici o correnti partitiche o proposte di legge che anche i sassi sanno bene essere irrealizzabili, in un paese dove basta il sollevarsi di qualunque mignolo vaticano a vanificare tutto.

Sul M5s in relazione ai temi laici siamo stati chiari da tempi non sospetti; tuttavia il Movimento ha presentato in questo primo anno di legislatura una serie di proposte di legge e prese di posizione - dal matrimonio omosessuale all'abolizione del Concordato - da far luccicare gli occhi, cose che nessuno ha mai osato dire o solo pensare in quasi 70 anni di Repubblica. Ma ha tradito sul nascere ogni possibilità di realizzare questi impegni condannandosi all'isolamento politico e all'ininfluenza, e questa sconfitta - dai suoi seguaci non ancora analizzata e compresa - compromette ancora di più ogni possibilità. Un bell'autogol.

Ma non basta: osservando la gestione della "linea politica" e del dissenso interno, in questo anno, emerge chiaramente che il Movimento 5 stelle sarà pure "post ideologico", come ha affermato pubblicamente Roberto Fico, uno dei suoi esponenti di spicco, ma è sicuramente dogmatico: il dogma del "sono tutti uguali" e quindi non si parla con nessuno, il dogma del "tutti a casa" a prescindere, il dogma della auto proclamata purezza contro la corruzione, l'analisi superficiale e oltremodo netta del quadro sociopolitico come una lotta del bianco contro il nero, senza alcuna sfumatura. Ebbene, questa linea è la negazione assoluta del sistema di pensiero ed espressione laico, di più, della libertà di pensiero tout court. L'antitesi della laicità, che presuppone un'apertura mentale distante anni luce da questa analisi grezza e sbrigativa del mondo.

Per questo, malgrado ci sia affatto da rallegrarsi della sconfitta del movimento di Grillo e Casaleggio, adesso sappiamo chi aggiungere alla lista dei traditori della laicità, delle libertà individuali e diritti civili in questo paese; anche se questi ultimi arrivati vanno aggiunti per ragioni del tutto inedite.


Pubblicato ieri qui.

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