Sono tornati. Dopo la prima
edizione, quella storica del 2007 a piazza san Giovanni, quando il fantasma ad
agitare i sogni cattolici erano i Di.Co. Ogni volta che ci si avvicina -
finalmente - a una regolamentazione, per quanto blanda ed arretrata, sulle coppie
di fatto, esplode il parossismo cattolicista. Così ieri si è replicato.
Vediamo la manifestazione di
ieri, la piazza riempita grazie all'organizzazione para militare di parrocchie
e associazioni, una rete capillare senza pari, in grado di portare intere
famiglie. Vediamo, al di là delle dichiarazioni ufficiali degli organizzatori,
qual è stata la sua base programmatica, per punti.
1) Arroganza. Migliaia di persone
scese in piazza a difendere il privilegio antistorico dei cittadini
eterosessuali, quello di potersi sposare e mettere su famiglia, e a pretendere
con risolutezza di negarlo con - appunto - arroganza, a tutti gli altri. Per il
solito, eterno "fraintendimento" (eufemismo) della Chiesa e della
vasta schiera di suoi seguaci per cui essi sono i padroni esclusivi del mondo
intero, e delle vite di tutti quelli che lo abitano.
2) Menzogna. Il conosciuto
terrorismo clericale, sempre vivo malgrado il "simpatico, umile,
moderno" Bergoglio. Oltre alla menzogna storica sulle conseguenze nefaste
della parificazione nei diritti e nei doveri di tutte le forme di famiglia, c'è
anche la grottesca invenzione della teoria del gender,
mistificazione deliberata di un documento dell'Oms che dice tutt'altro, e
perfetto slogan che spaventa gli ingenui, da sempre carne da macello delle
religioni.
3) Propaganda. Vergognosa, perché
condotta anche approfittando dei numerosi mezzi messi a disposizione dallo
Stato (quindi tutti noi, nessuno escluso) alla religione. Come l'arruolamento
coatto degli insegnanti di religione, a volte sotto minaccia di
scomunica in caso di disobbedienza. Sì, quegli insegnanti scelti dalle curie ma
pagati dallo Stato.
4) Sprezzo del ridicolo. Vogliamo
parlare dei difensori della famiglia di questa edizione del Family Day? Otto
anni fa c'erano il pubblico concubino Pierferdinando Casini e il viveur Silvio
Berlusconi. Oggi Mario Adinolfi, per esempio, divorziato e risposato a Las
Vegas. Oppure l'intramontabile Paola Binetti, mai sposata, e che quindi non sa
cosa vuol dire farsi una famiglia. D'altra parte, la coerenza non è mai stata
un valore per santa madre Chiesa e per frotte di cattolici militanti.
5) Alleanza dei monoteismi,
dettaglio, questo, da non trascurare. Divisi sulla teologia ma uniti,
unitissimi nella guerra all'ateismo e ai diritti delle minoranze, alla
aspirazione all'uguaglianza dei cittadini, i monoteismi sono pronti da tempo
alla guerra santa. La presenza in piazza dell'imam di Centocelle, quartiere
della capitale, e del rabbino capo di Roma, lo testimonia una volta di più.
L'imam, che peraltro rappresenta una religione che ammette la poligamia, era
una presenza davvero "congrua" in quella piazza cattolica fin nel
midollo.
Insomma, la Woodstock dell'odio
cattolico, il disprezzo profondo verso ogni differenza. Un'immensa ode alla
sessuofobia religiosa, per la quale intere generazioni, milioni, miliardi di
persone innocenti sono state rovinate per tutta la loro esistenza. Roba da
psicanalisi di massa.
La risposta migliore a tutto
questo, probabilmente, è quella della stessa Monica Cirinnà, relatrice del ddl
in discussione in Parlamento: «Io ho fatto un lavoro di inclusione di tutte le
famiglie, di tutti gli amori e di tutti gli affetti. Noi, io tutti parliamo
della libertà dell'amore e di diritti per tutti. Credo che il Family Day si sia
trattato di un piazza di privilegiati eterosessuali che affermano di volersi
tenere i loro privilegi».
Infine, quanto alla bugia
gigantesca sull'indottrinamento gender, ci ha pensato l'Ordine
degli psicologi a fare chiarezza. Per chi è interessato alla verità, con la v
minuscola, e non alla propaganda da terzo reich.
Già pubblicato qui.
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