Non avendo ancora la macchina del
tempo, in questo Paese all'incontrario, dove sono i portatori (mal)sani di
paura a guidare la società verso il futuro - un futuro in effetti rovesciato -
se qualcuno vuole vederlo, il futuro, deve girarsi verso le famiglie
arcobaleno.
Sono famiglie da Nobel per la
pace, come suggerisce in maniera suggestiva anche la stessa denominazione:
arcobaleno (che non riguarda solo l'omonima associazione, ma tutte le famiglie
omogenitoriali), i cui colori richiamano immediatamente la pace.
Lo meritano perché accettano così
spesso di sdraiarsi sul vetrino del microscopio ed esporsi ai raggi x, per
fornire a dubbiosi e increduli (coi razzisti è inutile) la prova scientifica
che anche quella è una forma di famiglia con piena dignità. Perché mettono la
loro faccia allo scoperto, genitori e figli, rinunciando volontariamente a una
parte importante della loro intimità familiare, e per questo si prendono anche
insulti e talvolta minacce. Non bastassero le difficoltà quotidiane in un Paese
arretrato e reazionario come pochi, in occidente.
Perché loro, pionieri della
civiltà, la rivoluzione la stanno facendo in prima persona, quotidianamente,
con la loro intera vita. Perché se, anzi, quando si arriverà a
quello scatto di civiltà tanto atteso, a capire che «è l'amore che crea
una famiglia» non è solo uno slogan, in massima parte sarà stato
merito loro.
Già pubblicato qui.
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